Dopo le proteste e le giuste domande e critiche che sono state avanzate su questo argomento da esperti del settore e dalla Coldiretti il senato procede nel promulgare una norma assurda.
Arriva il 24 aprile il primo via libera alla normativa che riosulta tra le più controverse degli ultimi tempi rispetto al comparto alimentare. Questa legge mira infatti ad occultare e azzerare la scadenza dell’olio di oliva extravergine. Questa normativa che si sta spingendo e si vuole approvare – visti i tempi – quanto prima permetterà di vendere olio extravergine vecchio e i tempi contano nelle proprietà orgamnolettiche ma anche relative alle sostanze contenute nella spremitura che dopo un tot di tempo vanno a deperire, ciò consentirà un termine minimo di conservazione superiore agli attuali 18 mesi che sono previsti dalla legge italiana. La commissione Politiche dell’Unione europea del Senato italiano ha approvato il primo articolo della legge europea 2015. Questo prevede l’opzione di imbottigliare un olio extravergine di olive con una scadenza che supera i canonici 18 mesi e di fatto scavalca la legge nazionale in materia di conservazione dell’olio. La legge italiana è certamente più rigida di quella comunitaria ma garantisce una qualità superiore del prodotto che quindi viene tutelato. La normativa Europea non è stata ancora assunta completamente visto che sul tema si deve ancora pronunciare l’aula di Palazzo Madama ma i margini di cambiamento o slittamento sono davvero pochi e l’orientamento politico nostrano dei deputati italiani è in linea con Bruxelles. Le proteste del settore appaiono alla luce di questa tendenza abbastanza inutili anche se – lo ricordiamo – la stessa protesta così come si è andata sviluppando è stata davvero partecipata e molto sentita sia dalla Coldiretti sia dagli olicultori.
Questo provvedimento non manca di far sentire ancora la voce di questi ultimi due attori sociali menzionati poco sopra, gli agricoltori in particolare dicono che eliminare la data di scadenza dell’olio di oliva per consentire lo smaltimento delle vecchie scorte va a danno dei consumatori lo Il presidente Coldiretti Roberto Moncalvo aggiunge che è un errore tale normativa e prassi che mette a rischio la qualità dell’offerta in Italia.
Purtroppo ormai una parte del percorso legislativo inerente questa specifica materia è stata fatta a svantaggio dei consumatori e della pregevolezza di un prodotto tipico della dieta mediterranea. Lo smaltimento delle vecchie scorte è un modo per propinare alle persone prodotti scadenti che non soddisfano i requisiti di qualità ottimali anche alla prevenzione delle malattie quindi tale materia colpisce nel vivo le persone. La Coldiretti aggiunge che con l’invecchiamento l’olio comincia a perdere progressivamente tutte quelle qualità organolettiche che lo caratterizzano tra cui i polifenoli, gli antiossidanti e il gruppo di vitamine e tutti questi sono alla base delle proprietà che lo rendono un alimento prezioso per la salute in quanto rallentano i processi degenerativi dell’organismo. Insomma una norma che va ad aiutare l’abbassamento dell’aspettativa di vita delle persone.
Va aggiunto che la data di scadenza la decideranno gli imbottigliatori, insomma di fatto cancellandone una precisa e chiara.