L’Aifo, ovvero l’associazione italiana frantoiani oleari associata alla Confartigianato ricorda che è olio italiano quello spremuto dalle olive del territorio nei frantoi, e ciò avviene solo seguendo la tradizione e tutte le norme igienico-sanitarie che regolano la produzione dell’extravergine, il costo è maggiore perché lo è anche la qualità del prodotto.
L’Aifo attualmente si sta organizzando affinchè l’olio di frantoio possa finalmente approdare sugli scaffali dei supermercati con la sua specifica etichetta distintiva. Sarà la prossima campagna a vedere affincati gi oli di oliva europei a quelli con etichettatura nostrana che sono appunto di stampo artigianale ed extravergine, ovviamente prodotto in frantoio come chiede e vuole l’Aifo appunto. Tutto ciò è stato pensato per rendere trasparente e palese attraverso l’etichettatura, sugli scaffali dei supermercati tutte le caratteristiche del prodotto italiano.
Discussione in merito
Questo è un progetto che verrà discusso in una due giorni che si terrà a Motefiascone (Provincia di Viterbo) il 20 e il 21 Giugno 2016, la discussione avverrà in concomitanza con il Congresso che celebra i 20 anni dell’Aifo. Le parole dell’ente:
Abbiamo una tavola rotonda con i rappresentanti della Gdo (grande distribuzione organizzata, ndr.) per definire meglio le condizioni. Non vogliamo scontrarci con i produttori industriali, vogliamo soltanto che le differenze siano chiare e che il consumatore sia libero di scegliere consapevolmente, a pronunciarle è stato il presidente di Aifo, Piero Gonnelli.
La definizione di olio extravergine d’oliva è davvero troppo poco e le condizioni igienico sanitarie, il sistema di controlli e i costi di produzione in molti Paesi dai quali importiamo olio sono profondamente diverse rispetto a quanto avviene in Italia.
I dati sugli oli non italiani
Quando si discute di importazione di oli molto diversi da quelli prodotti in Italia i numeri sono davvero alti.Ecco i dati:
- Anno 2015 – 599.600 tonnellate per 1,8 milioni di euro, ovvero il 22,6% in più rispetto all’anno precedente
- Aumento del 245% rispetto all’import dalla Tunisia, seguita da Marocco e Grecia.
Il presidente di Aifo conclude la sua dichiarazione con le seguenti parole:
Noi frantoiani siamo il baluardo dell’olio made in Italy, siamo gli unici a produrlo utilizzando soltanto materia prima nazionale e metodi tradizionali che assicurano un alimento buono e sano. Chiediamo pertanto una normativa che riconosca la centralità dei frantoi nella filia produttiva dell’olio, che faccia chiarezza sulla provenienza e consenta ai consumatori di distinguere il prodotto artigiano dei nostri frantoi rispetto al resto della produzione. Chiediamo un mercato dell’olio trasparente per evitare inganni e frodi a danno dei nostri consumatori e delle nostre aziende.
Spesso si sente parlare di eccellenza, da politici e altri, ma poi a conti fatti rispettarla e valorizzarla è un altra storia come si vuole dimostrare in questo caso specifico e in molti altri in Italia.
L’olio prodotto artigianalmente vale il 26% del mercato, ma per quanto riguarda la sua distribuzione raggiunge – purtroppo – il punto debole della produzione dei frantoi, che non arriva in maniera comoda al consumatore, palesare le caratteristiche con un etichetta fa comprendere che il prezzo maggiorato vale perfettamente il prodotto.